sabato 28 giugno 2014

#iostoconlunità, basilicata24 e la libertà di stampa.

Curioso paese!

In tanti si stracciano le vesti per la libertà di stampa, minacciata dalla ventilata chiusura dell'Unità.
Un giornale che prende più di 3.600.000 di euro di contributi pubblici diretti e ha meno di 20.000 lettori fissi.
Come dire: prende un contributo di 1.800 euro a lettore.

Ma è tutta  colpa di Grillo, reo di fare un post contro l'Unità. È ovviamente per colpa sua che nessuno legge lo storico giornale e quindi nessuno ci fa pubblicità; è per colpa sua che l'Editore non ce la fa ad andare avanti nonostante i generosissimi contributi editoriali; ed è sempre per colpa sua gli eroici giornalisti della testata non riescono a gustarsi l'happy hour quando escono dal duro lavoro.

E allora tutti i nostri eroici difensori da salotto della libertà di stampa, prendono il coraggio a due mani, e  lanciano l'hashtag #iostoconlunità e riempiono twitter dei loro messaggi di amore per la gloriosa testata fondata da Gramsci.
(Per inciso: nessuno che cacci un euro per comprarsi una copia del giornale e sostenerlo davvero. L'hashtag si, ma spenderci i soldi e leggere quel che scrive l'Unita, no. Difensori della libertà di stampa, ma mica fessi).

Poi arriva Basilicata24.it. Un giornale che, come dice il nome, sta sul territorio. E i cui giornalisti fanno una cosa strana: invece di leccare il potente di turno e campare di contributi pubblici, indagano e denunciano.
E subiscono minacce di morte. E non via web, ma dirette, anche contro i loro figli.
Ma, va da se, che i giornalisti seri non si fermano. E la redazione di Basilicata 24 non ha fatto eccezione:  in questi mesi non si è fermata, ha continuato le sue inchieste sull’inquinamento ambientale, gli sprechi della pubblica amministrazione  e sulle infiltrazioni ‘ndranghetiste e camorristiche in Basilicata.

Quanto se ne parla sui giornali nazionali? Quante voci si levano a difesa dei colleghi minacciati?
Quanti lanciano l'hashtag #iostoconbasilicata24 e inondano twitter? Quanti si lamentano che è una minaccia vera alla libertà di stampa?

Forse sarà sfuggito a me, forse mi sarò distratto, ma non ho sentito nulla.

Ora uno si aspetta che un giornale illustre come l'Unità, minacciato nella sua esistenza sia particolarmente solidale coi colleghi del piccolo quotidiano lucano, minacciati nella loro vita.

Ecco quello che esce fuori con una rapida ricerca su google:



1 riga sola, e per tutt'altro argomento.

Strano, no?
Sicuramente il fatto che Basilicata24 non ami il presidente della Regione, il PD Pittella non c'entra nulla.
Come non c'entra la rilevanza data alla denuncia per presunto voto di scambio a vantaggio del capogruppo PD alla camera, Speranza, presentata da Magdi Allam.

È solo una dimenticanza.

Ma, forse, la dimenticanza è del tutto normale, per un grande quotidiano: sono solo io che ho uno strano concetto della libertà di stampa.

venerdì 27 giugno 2014

Mi fa un pò sorridere

Era ministro degli Interni quando si secretavano i verbali di Schiavone sulla Terra dei Fuochi, col loro terribile carico di dolore e morte.

Da Presidente ha fatto distruggere le intercettazioni sulla trattativa Stato Mafia.

Che oggi proprio Napolitano dica "compiere ogni sforzo per accertare la verità su Ustica", anche se il dramma è ancora cosi tremendo nel ricordo,  mi fa un pò sorridere, ecco.

mercoledì 25 giugno 2014

L'Italia calcistica, splendida metafora dell'Italia di Renzi.

Intanto le corrispondenze di amorosi senzi: da un lato Renzi-Napolitano, dall'altro Prandelli-Abete.

Tante illusioni all'inizio: gli 80 euro,  come emozione iniziale, valgono la vittoria sull'Inghilterra, no?

Poi i primi ritardi e le delusioni: le riforme istituzionali (legge elettorale, senato) sono una schifezza senza pari, non si riesce ad andare avanti;  corrispondono alla sconfitta col Costarica, caratterizzata da una sostanziale immobilità di tutta la squadra azzurra.

Il triste risveglio: L'Italia del pallone è stata presa a schiaffi (metaforici) e morsi (reali) dall'Uruguay; quella della politica inizia ad esserlo dalla realtà economica e dalla disoccupazione.
Per il mondo della pedata, storia è chiusa; per quello della politica il processo è ancora agli inizi, ma la strada intrapresa sembra proprio essere quella.


In tutto questo è interessante notare come il gotha del calcio, come quello della politica usino la metafora dei gufi per indicare chi è semplicemente realistico.
Nella tradizione popolare, il gufo è un animale che porta sfortuna: un tentativo goffo, e anche un pò stupido, di dare ad altri (o alla sfortuna) la colpa dei propri insucessi, senza sapersi assumere la responsabilità della propria incapacità.

L'importante, in un caso come nell'altro, è che gli evocatori di gufi si tolgano dalle scatole prima di fare danni irreparabili.


martedì 24 giugno 2014

Immunità al senato: o poco intelligenti o vigliacchi. Vi fidate delle riforme che faranno?

La storia dell'immunità nel nuovo senato ha dell'incredibile. Tutti la rinnegano, ma sta li.
Non si sono accorti di averla messa e, d'altro canto, se l'hanno messa la colpa è di qualcun altro.
Ma non vi sembra che in questa storia persone più titolate a seguire le riforme, (ossia: Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Anna Finocchiaro, Roberto Calderoli), per non ammettere di essersi mostrate poco intelligenti (accettando acriticamente la modifica), sicuramente si sono mostrate vigliacche dando la colpa agli altri?
E voi siete disposti a fidarvi delle riforme fatte da questa gente?

domenica 22 giugno 2014

Il governo "innovatore", ignora internet. Non da lavoro? O ci si mangia troppo poco?

Siamo ultimi in Europa per qualità, ma primi per costi.
Tutti i paesi liberi investono, aumentano la loro capacità di connessione, per fare affari, controllare attività remote, svagarsi etc.
Creano lavori, fanno ricchezza.
Non è tutto rose e fiori, certo. C'è un dibattito sulla libertà di Internet, sulla sicurezza.
Ma da noi si risolve tutto alla radice.
Internet si blocca: stiamo indietro di 10 anni come qualità rispetto alla UE e stiamo peggio di molti paese africani. In compenso le tariffe sono altissime.
In compenso, un giorno si, e l'altro pure, qualche illustre politicante blatera contro l'eccessiva libertà di internet (il male dei mali, evidentemente), e qualcun altro gli preferisce il medioevo.

Le priorità sono la TAV, sono l'EXPO2015, per cui i soldi si trovano sempre, per cui le libertà personali, per cui i diritti delle popolazioni locali e dell'ambiente si posso conculcare, ma nel MEF 2014 nessuna traccia di investimenti per migliorare internet.

Complimenti, Matteo Renzi.
Complimenti, governo.
Questo vuol dire essere innovatori.

Il "nuovo" senato: destinato ad essere asilo per criminali politici?

Già trovavo sconcertante il "nuovo" Senato di Matteo Renzi & compari.
Ma l'introduzione della immunità, rivela il progetto per quello che è : sarà l'ombrello di sicurezza per politici trombati a livello nazionale, e nei guai con la giustizia.
Che senso ha l'immunità per una carica elettiva, in un organo senza poteri, se non quello di offrire protezione da indagini compromettenti per malefatte fatte altrove?
Un Orsoni qualsiasi viene indagato? Potrebbe fare rivelazioni compromettenti? Via, mandiamolo al senato! Tanto si nomina, non si elegge
Un consigliere regionale si trova nei guai? Anche se è  sconosciuto al 99% degli italiani, mandiamolo a al Senato e pariamoci il culo. Hai visto mai facesse qualche ammissione...

E, anzi, visto che i posti sono pochi, magari regaliamogli anche una immunità perpetua: una volta che sei stato senatore, non sei più toccabile dalla giustizia....ci staranno già pensando?

giovedì 19 giugno 2014

PD, FI, LN: insieme il 34.55% degli Elettori. Ma rifanno costituzione e legge elettorale.

Questi sono i risultati ufficiali delle Europee 2014, pubblicati dal ministero dell'Interno.
Si è sempre detto che queste elezioni avevano valenza politica, giusto?
Indubbiamente ha vinto Renzi (un plebiscito), ha perso Grillo e tutto il resto.

Quindi con questa "legittimazione", Renzi sta rinforzando il patto per la riforma elettorale con Berlusconi e Calderoli.

Rispetto alla percentuale dei voti ricevuti (sempre alle Europee) è il 40.81+16.81+6.15=63.73%.
"La maggioranza degli italiani", come amano ripetere. Schiacciante.

Però.
Però si sono presentati ai seggi solo il 57.22% degli elettori.
Però, se escludiamo dal conto anche le schede bianche e nulla, la percentuale dei votanti scende al 54.18.
Dopodiché, se consideriamo la somma dei voti dei 3 partiti, ci accorgiamo che hanno avuto le preferenze SOLO dal 34.55% degli elettori.
Cifra importante, ma ben lontana dalla maggioranza assoluta.

Quindi le domande sono:

  • che garanzie ci sono che le "loro" riforme siano accettate dal 65.45% degli italiani che non rappresentano?
  • che garanzie ci sono che una nuova "maggioranzicchia" del 34.55% non cambi le regole del gioco alla prima occasione?
  • che senso date alle parole "democrazia rappresentativa"?





Tajani e la procedura UE per i pagamenti P.A. - Una domanda a chi lo critica...

A proposito della querelle su Tajani e Governo, a proposito della procedura di infrazione aperta presso la UE per i ritardi di pagamento della P.A., andando a stringere, le critiche più forti, per cui non avrebbe dovuto aprire la pratica, si riducono a due:

  1. è italiano
  2. come commissario, è prossimo alla scadenza.  

Io vorrei chiedere ai sostenitori di queste tesi:
ma, secondo voi, se passo col rosso al semaforo e un vigile mi ferma per farmi la multa, se gli faccio notare che è romano come me e che gli sta per finire il turno, me la leva la multa?
Oppure me la raddoppia per manifesta idiozia?