mercoledì 2 luglio 2014

Bicameralismo perfetto, legge elettorale e gli sguatteri di partito.

Ho recentemente letto questo bello studio di Vincenzo Lippolis sul bicameralismo (perfetto e non) in giro per il mondo, pubblicato dalla fondazione Astrid.

In pratica, molto ma molto in sintesi, mi sembra che, per lo Studioso, si possono fare i seguenti accoppiamenti:

  • Bicameralismo Perfetto: Nei regimi presidenziali o assimilabili (USA, Svizzera, Belgio)
  • Bicameralismo imperfetto, o a "una camera e mezza": (ossia con un senato che qualcosa conta, ma non è esattamente identico alla prima camera): può essere dato nelle "grosse" democrazie parlamentari (UK, Germania)
  • Monocameralismo: tipico delle democrazie parlamentari più piccole.

L'Italia, in questa ottica, è una eccezione. Ha il Bicameralismo Perfetto, ma è ben lungi dall'essere un sistema Presidenziale.

Questo premesso, è chiaro che la scelta Senato si, Senato no etc di cui si discute, ha un senso se e solo se si definisce chiaramente se vogliamo essere una Repubblica Parlamentare o Presidenziale.

Ma, nonostante la bella dottrina, questa discussione, pecca di esser troppo teorica: perché, per me, quel che conta non è quante camere abbiano e come si ripartiscono i compiti, ma con chi riempiamo queste camere.

Per capirci, a chi abborisce il bicameralismo perfetto tout-court, e dice che approvare le leggi è un processo troppo lungo, è facile ricordare che il lodo Alfano fu approvato in 20 giorni: alla faccia dei tempi lunghi!

A chi, (come me, sic!), invece ritiene che la doppia lettura Camera e Senato possa essere di giovamento per evitare porcate ed errori, basta ricordare di nuovo che il lodo Alfano fu approvato: alla faccia della doppia lettura! (per inciso, l'allora come oggi Presidente della Repubblica, firmò quella porcata, rendendosi complice dell'obbrobrio).

Allora, quello che voglio dire, è che un conto è la teoria, un conto è la pratica: non ha senso parlare di sistemi istituzionali e leggi elettorali, se poi alle camere (1 o 2, identiche o diversificate) vanno sguatteri di partito e non persone, che davvero rappresentino i cittadini, col coraggio di dire che il "loro" governo sta facendo porcate. O che il "loro" Presidente della Repubblica sbaglia.

La legge elettorale deve privilegiare le persone candidate e non i partiti che le sponsorizzano.

Siete d'accordo?

Nessun commento:

Posta un commento