martedì 1 luglio 2014

Riforma della Giustizia? Che nascondono i grandi principi?

I grandi principi hanno un brutto vizio: perdono sempre, quando si scontrano con la realtà.

Ad esempio: l'assistenza sanitaria dovuta a tutti è una cosa stupenda, bellissima, io sono felice di esser potuto nascere in un paese che l'ha resa possibile.

Peccato, però, che nella pratica diventi impossibile. Nessuno, a parole, viene respinto. Ma quando fai ore (in qualche caso giorni) di attesa al Pronto Soccorso; quanto il tuo ricovero è una sedia in un corridoio, perché mancano letti e brandine; quando i risultati dei test sono inattendibili, perché magari il macchinario ha 12 anni di vita; quando una ecografia di controllo per una puerpera si fissa a 18 mesi di distanza... cosa stiamo garantendo?

Il problema è il principio? No, il problema è non voler prendere atto che non siamo più negli anni '70: la popolazione invecchia e ha bisogno di più cure, perché si (soprav)vive più a lungo; c'è una folta popolazione straniera usufruisce delle nostre (malridotte) risorse, senza aver mai pagato di conseguenza; l'evasione fiscale, unita al debito pubblico, non consente di rinnovare i macchinari etc etc.

Quindi bello il principio: ma forse, va rivisto per quella che è la nuova realtà, senza doverci rinunciare per forza.

La stessa cosa sta accadendo per la (sedicente) riforma della giustizia (con la "g" minuscola) prospettata da Renzi.

Certe cose sono bellissime in linea di principio: Responsabilità Civile dei Giudici, carriera per Merito etc.

Ma.
Ma.
Ma.

Facciamoci una semplice domanda: "chi" può adire contro il giudice per la Responsabilità Civile? Il perdente di una causa? Il suo avvocato? Un commissione neutrale di esperti che analizza ogni sentenza?

Per fare un esempio, subisco un giudizio in primo grado (penale o civile): perdo. Dico che è colpa del giudice e faccio causa (se di causa si tratta) contro di lui? Magari perdo pure questa e allora faccio causa anche contro il giudice che doveva giudicare la RC del giudice? E intanto che faccio queste cause che ne è della sentenza di primo grado: va in vigore o è sospesa come se avessi fatto appello? E, se siamo nel penale, hanno impatto sulle prescrizioni?
E se perdo in primo grado, appello e cassazione, posso ancora fare ricorso per dolo di tutti i giudici?
Non è che poi tutte le sentenze contro persone ricche si fermeranno perché queste potranno sempre appellarsi alla Responsabilità Civile dei giudici?

Passiamo poi alla "carriera per Merito"..che vuol dire "merito"? Come si calcola il merito di un giudice giudicante?
In base a quante persone condanna? O a quante ne assolve? In base alla durata media di un processo?

E quello di un inquirente? In base a quante custodie cautelari vengono confermate dal GIP? In base a quanti imputati riesce a far condannare?
No perché, scusate: io ho sempre avuto l'idea che lo scopo del PM non fosse far condannare le persone, ma chiarire tramite un processo ombre consistenti sul loro capo, che non era riuscito a dipanare in fase di indagine.

Ma fosse che la "Responsabilità Civile" scatta sempre e solo se si condanno i politici e i loro amici?

E che "merito" vuol dire semplicemente fare le sentenze che piacciono alla classe dirigente e non perseguire i loro amici?

Si accettano chiarimenti e idee

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